Vaccino Covid obbligatorio, si procede per categorie. La terza dose potrebbe diventare obbligatoria per operatori sanitari e operatori delle Rsa. Ma non solo.
Il governo lavora per limitare gli effetti della nuova ondata di casi di Covid e si appresta a varare una nuova stretta entro la fine del mese di novembre. Una delle mosse al vaglio dell’esecutivo è l’obbligo vaccinale almeno per alcune categorie. Sembra difficile che il vaccino contro il Covid possa essere reso obbligatorio per tutti (almeno in questo momento), ma l’intenzione è quella di mettere in sicurezza alcuni settori considerati a rischio.
Covid, ipotesi obbligo vaccinale
Sembra difficile che il governo possa intervenire a gamba tesa sulla campagna di vaccinazione introducendo l’obbligo vaccinale per tutti. L’idea è quella di convincere le persone a vaccinarsi inasprendo le restrizioni per i non vaccinati. Detto ciò, nel corso degli ultimi confronti è emersa la necessità di rendere la vaccinazione obbligatoria almeno per alcune categorie.
Vaccino Covid, per chi diventerà obbligatorio
In una prima fase il governo dovrebbe rendere obbligatoria la somministrazione della terza dose per gli operatori sanitari e per gli operatori delle Rsa. In un secondo momento la terza dose potrebbe diventare obbligatoria anche per le categorie a contatto con il pubblico, come ad esempio gli uomini delle forze dell’ordine, insegnanti e personale scolastico e dipendenti della Pubblica Amministrazione.
La situazione epidemiologica in Italia
La situazione epidemiologica è preoccupante ma non ci sono dubbi sul fatto che al momento in Italia i dati sono tutto sommato positivi, soprattutto se confrontati con quelli degli altri Paesi europei.
I contagi sono in lenta ma progressiva crescita così come sono in crescita i ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Al momento sarebbe scorretto parlare di una nuova ondata. L’andamento dell’epidemia è preoccupante in prospettiva. Al 20 novembre la situazione è sostenibile. Ma se dovesse peggiorare ulteriormente sarebbe un problema e potremmo dover fare i conti con i problemi affrontati nei mesi precedenti.
Per questo motivo il governo pensa ad una stretta preventiva che possa dare un ulteriore slancio alla campagna di vaccinazione. Come evidenziato ne report Iss a corredo del monitoraggio del 19 novembre, buona parte dei ricoverati e dei morti si registrano tra i soggetti non vaccinati. Da qui l’idea di procedere con restrizioni (dirette o indirette) per i non vaccinati o con l’adozione dell’obbligo vaccinale, come fatto dall’Austria.